La Treviso-Ostiglia è una tra le maggiori arterie del cicloturismo veneto e consente la diramazione verso altre importanti piste come: la ciclabile del Sile (Treviso – Jesolo), il Sentiero degli Ezzelini (Asolo) e il Cammino di S. Antonio (Padova), la ciclovia del Brenta (Trento – Bassano del Grappa), la ciclovia del Bacchiglione (Padova – Colli Euganei – Vicenza), la Riviera Berica (Vicenza – Padova), la via del Tergola (fino alla Riviera del Brenta), e in ultimo anche la Dolomiti – Venezia e la AIDA (Alta Italia da Attraversare), un grande itinerario nazionale lungo oltre 900 km.

La pista ciclabile si sviluppa in senso est-ovest e ripercorre il tracciato di un’ex ferrovia costruita a più riprese tra il 1921 e il 1941. Si trattava di una linea ferrata di circa 116 km, che collegava la città di Ostiglia, in provincia di Mantova, a Treviso e dunque idealmente due grandi fiumi: il Po e il Piave. La ferrovia era utilizzata sia per motivi commerciali che militari, e fu gravemente danneggiata durante la Seconda Guerra Mondiale. Al termine della Guerra alcuni tratti furono definitivamente chiusi, altri in provincia di Mantova, Verona e Vicenza continuarono a funzionare fino all’inizio degli anni Ottanta per consentire il trasporto merci. I lavori di recupero e la trasformazione in pista ciclabile iniziarono nel 2009, mentre le prime inaugurazioni risalgono al 2013.

Il percorso alterna l’asfaltato a un fondo sterrato con ghiaino nel tratto in provincia di Treviso (15 km circa). La Treviso-Ostiglia è una tappa da non perdere per i suoi innumerevoli sbocchi e per la possibilità di godere di uno scenario storico e naturalistico di grande interesse e bellezza.